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L’ALLIEVO FUGGITIVO di Giovanna Mulas – Numero 2 – Ottobre 2015

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giudicati privi di saggezza. Ma la nostra non è società saggia. L’uomo pensante, di norma, viene deriso, ché nel suo costante tentativo di spiegare una realtà che la Massa non riesce a immaginare e quindi metabolizzare, dona l’impressione di voler respingere quella stessa realtà, cosa che in effetti accade, ma che per quanto falsa, rappresenta per la Massa una realtà di tranquilla abitudine, di sicurezza piena. “…Nel mondo conoscibile, punto estremo e difficile a vedere è l’idea del bene; ma quando la si è veduta, la ragione ci porta a ritenerla per chiunque la causa di tutto ciò che è retto e bello, e nel mondo visibile essa genera la luce e il sovrano della luce, nell’intelligibile largisce essa stessa, da sovrana, verità e intelletto…” (Platone, La Repubblica, libro VII, 517 b – c).

L’ALLIEVO FUGGITIVO

 

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In Italia, e soprattutto nel Sud, una parte troppo ampia degli adolescenti è priva delle competenze necessarie per crescere e farsi strada nella vita:

più di 1 minore su 10 vive in condizioni di povertà estrema e aggrava e consolida, come in un circolo vizioso, le condizioni di svantaggio e di impoverimento già presenti nel nucleo familiare. Povertà economica ed educativa si alimentano reciprocamente, trasmettendosi di generazione in generazione. 
In questa nostra Società, in preda ad oscurantismo profondo, formattata e annichilita, sono due le scelte che l’Uomo può compiere attraverso Arte e Cultura: o si esprimono le strutture conservatrici stordendosi e stordendo di Non Necessità individualiste legate comunque ad economia e potere; oppure ci si fa espressione di quella libertà non omogeneizzabile alla tirannia consumistica sostenendo le parti progressive, decretando una rivoluzione nelle coscienze, uno stesso rapporto rivoluzionario fra poesia e vita che smorzino indifferenza etica e insensibilità sociale, disumanizzazione dei rapporti.

Nulla è meglio, per il Sistema, dell’ignorante: chi si renderà conto della profonda ignoranza del Sistema, della sua pericolosità?
Penso all’affascinante mito della caverna di Platone.

è soltanto tra gli sciocchi che i saggi vengono 

Risulta fondamentale levigare, limare la pietra grezza, lavorare sulla coscienza del cittadino comune frastornato da consumo, informazione deviata.

Secondo il nuovo rapporto di Save the Children “Illuminiamo il Futuro 2030 – Obiettivi per liberare i bambini dalla Povertà Educativa”, nel Sud il 48,4% dei minori non ha letto neanche un libro nell’anno precedente, il 69,4% non ha visitato un sito archeologico e il 55,2% un museo, il 45,5% non ha svolto alcuna attività sportiva. La metà delle scuole è priva di un certificato di agibilità e/o abitabilità, il 54% degli edifici non è in regola con la normativa anti-incendio, il 32% non rispetta le norme anti sismiche. A Sud e nelle isole, la percentuale di adolescenti che non consegue le competenze minime in matematica e lettura raggiunge rispettivamente il 44,2% e il 42%, con un picco estremo in Calabria (46% e 37%).
La lettura è indispensabile per crescere, comprendere, per cambiare visione dell’esistenza. Ma siamo sicuri che un lettore sappia distinguere la buona lettura dal puro commercio editoriale? 

Censura dei testi scolastici: addirittura cancellazione, dai piani di studio, di nomi tra i più validi e riconosciuti della Letteratura mondiale, rappresentanti del pensiero puro. Privatizzazione dell’istruzione, uno dei diritti fondamentali dell’Uomo, ogni Uomo.

Chi è privo della filosofia (coloro che sono all’oscuro della verità) sono paragonabili ai prigionieri di una caverna dove sono nati e cresciuti, costretti a guardare in un’unica direzione ché incatenati a terra. Hanno un fuoco alle spalle, tra il fuoco e i prigionieri corre una strada rialzata. Un muro costeggia questa strada, alcuni uomini vi protendono piante, oggetti e animali, i prigionieri vedono soltanto la propria ombra e quella degli oggetti proiettata sul muro dalla luce del fuoco. Dunque i prigionieri considerano queste ombre reali: non hanno cognizione di ciò a cui sono dovute. Se qualcuno degli uomini che trasportano le forme parlasse, si formerebbe nella caverna un’eco che spingerebbe i prigionieri a pensare che la voce provenga dalle ombre che vedono passare sul muro.
Chi riesce a fuggire dalla caverna vede il sole ma prova forte dolore agli occhi: per la prima volta vede le cose come davvero sono, si rende conto che fino a quel momento è stato ingannato da ombre.

Il filosofo, il fuggitivo, sentirà come un dovere, verso i dormienti, indicare la strada per uscire. Troverà molta difficoltà nel persuaderli (è una realtà che loro non immaginano nemmeno), potrebbe addirittura spingere gli altri prigionieri ad ucciderlo, se tentasse di liberarli e portarli verso la luce,

in quanto, per loro, non vale la pena subire il dolore dell’accecamento e la fatica, per andare a guardare le cose da lui descritte. Perciò i dormienti, i prigionieri, rifiutano per loro stessa volontà l’invito ad uscire, a conoscere. 
Il prigioniero liberato sarebbe capace di vedere il sole stesso, invece che il suo riflesso nell’acqua, e capirebbe che “…è esso a produrre le stagioni e gli anni e a governare tutte le cose del mondo visibile e ad essere causa, in certo modo, di tutto quello che egli e suoi compagni vedevano.”. 
Non è accettabile che il futuro dei ragazzi sia determinato dalla loro provenienza sociale, geografica o di genere; in questo preciso momento storico è importante lo sforzo delle librerie indipendenti, la resistenza di associazioni culturali e di coloro che possono favorire il dialogo e l’incontro, il pluralismo. 
E’ ovvio che la privatizzazione del sistema di istruzione mira ovviamente ad una nuova, generale ondata di ignoranza, plagio della Massa già disarticolata, sbandata: il dovere dell’intellettuale, oggi, è dunque di lavorare di costante consapevolezza con la gente e tra la gente. Ovunque. 
Conditio Sine Qua Non è l’operare di teorico-pratica tra il politico, sociale e il culturale tramite gruppi locali multidisciplinari, in costante esercizio di immaginazione, con la capacità di trovare risposte in base alle risorse economiche disponibili. Scorgere, rivelare risorse in tempi, come gli attuali e i prospettati futuri, di intimo limite economico. Le enormi diseguaglianze che oggi colpiscono i bambini e i ragazzi in Italia vanno superate attivando subito un piano di contrasto alla povertà minorile, potenziando l’offerta di servizi educativi di qualità. E’ inoltre fondamentale stringere costantemente alleanze con ulteriori, diverse realtà in grado di arricchire, in termini di cultura e umanità, le altre Comunità: solo ciò che si conosce, non si teme. 
Amo immaginare un legame forte, più forte tra tutti Noi. 
Che arriva al sangue, dove la terra si ferma.