TEX WILLER ABITAVA IN SARDEGNA
Questo “lontano ovest” è il Sulcis Iglesiente, subregione sarda che è la propaggine occidentale della Nazione più distante dallo Stivale..
È una parte dell’isola non di passaggio, dove non si capita per caso.
Una Sardegna “segreta” che, sebbene sia dotata di immense e magnifiche spiagge sabbiose, è rimasta fuori dalle rotte balneari sarde e quindi al riparo dal turismo di massa.
Fulco Pratesi molti anni fa nella sua Guida alla natura della Sardegna definì la costa iglesiente “forse la più bella delle seppur bellissime coste italiane”.
Fortunatamente questa considerazione, malgrado sia passato mezzo secolo, può essere valida, ed a maggior ragione, ancora ai giorni nostri.
L’isolamento ha fatto sì, infatti, che al contrario di molte altre splendide aree costiere, sia sarde che peninsulari, questo tratto di territorio sia stato totalmente preservato dalla speculazione edilizia e sia tuttora
uno dei luoghi naturalisticamente intatti, più estesi e spettacolari del nostro Paese.
Un “paradiso terrestre”, come lo videro e descrissero alla fine del XIX secolo
D’Annunzio e Scarfoglio
in un articolo a doppia firma apparso sulla rivista Cronaca bizantina.
È stato l’illustratore Aurelio Galleppini (in arte Galep) a creare un legame ideale tra il Sud Ovest degli Stati Uniti ed il Sud Ovest della Sardegna.
Galleppini, che apparteneva ad una famiglia originaria della zona e quindi la conosceva bene, se ne avvalse, e non a caso, come fonte di ispirazione per creare l’ambientazione texana di uno dei fumetti italiani più famosi e longevi: Tex Willer.
L’inviolato paesaggio iglesiente con la varietà dei suoi panorami infatti ben si presta: addentrandosi nell’interno lo sguardo vaga a perdita d’occhio su distese disabitate ed incontaminate.
Praterie e montagne, guglie rocciose, profondi canyon, brulli altipiani colonizzati dalla macchia mediterranea, strade sterrate, piccoli deserti e altissime dune sabbiose
che appaiono all’improvviso in mezzo a foreste di sughere e pinete.
Un continuo e mutevole susseguirsi di vedute da Old Wild West, e non mancano i fichi d’india.
D’altronde anche il paese di San Salvatore di Sinis, più a nord, nell’oristanese, fu scelto negli anni ‘60 come set di uno “spaghetti western” – Giarrettiera Colt – amato perfino da Quentin Tarantino.
Oggi questi contesti ricordano ancor più ciò che nell’immaginario collettivo è il “West” cinematografico, per i resti dei siti minerari di quello che fino a pochi anni fa fu uno dei poli estrattivi più vasti ed importanti d’Italia. Un’altra analogia con l’America Nord-occidentale, che negli stessi anni del XIX secolo visse l’epopea della “corsa all’oro”.
Le miniere del Sulcis Iglesiente attualmente fruibili, e spesso trasformate in complessi museali, sono innumerevoli ed assicurano scorci sempre diversi e sorprendenti; come lo scenografico Porto Flavia, un approdo minerario “sospeso nel vuoto”, a metà di un costone strapiombante sul mare. Località che fanno parte del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, di grande interesse per gli appassionati di archeologia industriale, speleologia (nell’area mineraria di San Giovanni si trova la grotta di Santa Barbara, la più antica d’Italia) e non solo; con scenari che evocano, appunto, atmosfere pionieristiche.
Lungo la statale 130 che da Iglesias porta al mare, una montagna di terra rossa, residuo di una delle tante miniere dismesse del circondario, la miniera di Monteponi, fa pensare all’Arizona. Suggestioni da Mezzogiorno di fuoco sono anche quelle offerte dal villaggio minerario Asproni, un piccolo e sperduto borgo “fantasma”, come se ne incontrano vari nei dintorni.
Sembra un
deserto da film western, poco più a settentrione nel Medio Campidano,
quello in cui si trovano i ruderi delle suggestive architetture minerarie
di Ingurtosu e Piscinas, immerse in un silenzio irreale,
dove ci si imbatte in antichi carrelli ferroviari di carico abbandonati nella sabbia sollevata dal vento.
Visioni, queste, che trasportano il visitatore in una dimensione onirica, ma che invece è reale, e senza bisogno di andare oltreoceano. È il nostro Far West. Ed in più sullo sfondo c’è il mare.
e precisamente in Sardegna, che è geograficamente, ma non solo, il nostro “Far West”.


Foto di Gloria Salazar