1

NUNZIATELLA PRIMATO NAPOLETANO IN EUROPA di Alessandro Montone – Numero 11 – Luglio 2018

cat-storia
cat-sud

NUNZIATELLA PRIMATO NAPOLETANO IN EUROPA            

 

“La “Nunziatella” è il cuore pulsante della formazione militare nel cuore di Napoli, una organizzazione viva e vitale, eccellenza italiana apprezzata anche all’estero, per la quale stiamo pensando ad un futuro che parla d’Europa” Così il Ministro della Difesa Roberta Pinotti il 18 Novembre scorso a Napoli in occasione del 230° anniversario dalla fondazione di questa famosa scuola. 

 

Infatti tra le proposte di cooperazione rafforzata in Europa c’è quella avanzata proprio dal nostro Ministro che ha candidato la “Nunziatella” a polo di formazione per gli ufficiali europei “unendo così la difesa del futuro con la sua tradizione più nobile”. E dal Presidente del Casd (Centro Alti Studi per la Difesa) il Generale Del Casale, è giunta una conferma meno sfumata:

 

Il progetto Grande Nunziatella sarà una scuola militare europea sotto il controllo operativo del Casd”. Una scuola militare italiana, per essere più chiari, 

molto antica ed estremamente allettante per la futura formazione 

dei giovani cadetti del vecchio continente.


Ma come si è formato questo saldo prestigio convalidato dal recente progetto europeo? 

 

“Preparo alla vita e alle armi” è il motto che compare dal 1937 sullo stemma araldico della Scuola Militare Nunziatella, Nata nel 1787 con il nome di Reale Accademia Militare e, da allora, fucina di famosi uomini d’arme e di ottimi professionisti. Ha sede nel “Rosso Maniero” sulla collina di Pizzofalcone, proprio dove nel VIII° secolo a.C. nacque “Parthenope”, l’originario nome greco del primo nucleo abitativo della città di Napoli! La possente struttura affonda le sue grosse arcate di sostegno nella roccia tufacea, “…in faccia a Capri, con ai piedi il mare e a sinistra la costiera di Sorrento. È ben difficile, almeno in Europa, che si possa trovare un punto simile”. Così descriveva il luogo Wolfang Goethe quando si recò a Napoli agli inizi del 1787, proprio pochi mesi prima che Ferdinando IV di Borbone vi fondasse la “Reale Accademia Militare”. Così, dal rimaneggiamento del vecchio convento sede del Noviziato dei Gesuiti che si affiancava alla splendida chiesa barocca della “Nunziatella”, come i napoletani della zona chiamavano la chiesa della “Santissima Annunziata”, nacque l’imponente costruzione che dal monte Echia guarda al centro del golfo di Napoli con l’aspetto di una fortezza inespugnabile.

Dalla sua fondazione ad oggi ha attraversato oltre due secoli di storia d’Italia, anch’essa restando coinvolta nei mutamenti militari e socio culturali legati all’alternanza di dominazioni, regimi e governi diversi:


dai Borboni alla Repubblica Napoletana, da questa a Bonaparte e di nuovo ai Borboni, e passando per Garibaldi, i Savoia, la I^ guerra mondiale, il ventennio fascista, la II^ guerra mondiale, è giunta ancora vitale e attiva nell’Italia repubblicana di oggi. Cambiò quindi più volte nome: “Reale Accademia Militare”, “Real Convitto Militare”, “Reale Accademia Militare”, “Scuola Reale Politecnica e Militare”, “Real Collegio Militare”, “Collegio Militare di Napoli” e finalmente “Scuola Militare Nunziatella”. Cambiarono gli stemmi araldici, cambiarono i motti e le divise ma la Scuola continuava nel suo compito educativo: anche dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 la Nunziatella rimase l’unica Scuola Militare consentita. I giovani al suo interno, ieri come oggi, militarmente irregimentati (costituiscono infatti il I° Reggimento d’Italia, onore che consente loro di aprire la sfilata del 2 Giugno a via dei Fori Imperiali a Roma) sono da sempre liberamente istruiti ai valori di Patria e Libertà. Tanti i famosi insegnanti che contribuirono alla libera formazione intellettuale dei giovani allievi, uno per tutti: Francesco de Sanctis! 

 

I giovani allievi, sin dalla fondazione della Scuola e secondo l’indirizzo del suo primo comandante Generale Giuseppe Parisi, dovevano “…essere anche introdotti alle scienze filosofali per rassodarli nel raziocinio e formarli nella coscienza dei propri doveri e nel sistema sociale e politico.”

La libertà di pensiero e la formazione del carattere furono sempre le costanti 

nella vita dei giovani allievi, tant’è che “… per l’assolutismo borbonico, 

la Scuola, fu un vero cavallo di Troia, dal quale uscirono alcuni 

tra i combattenti più ardenti di libertà ed italianità,

 

quali furono Guglielmo Pepe, Pietro Colletta, Mariano D’Ayala, Enrico Cosenz, Carlo Pisacane…” come scrive il generale Tito Battaglini nella sua “L’organizzazione Militare delle Due Sicilie” (Modena 1940). Persino durante la guerra per l’unità d’Italia, nel 1860, i suoi allievi in armi si schierarono su fronti avversi, alcuni favorendo o partecipando attivamente alla cacciata dei Borboni, altri fedeli al re, morendo per la sua difesa nell’assedio di Gaeta. 

 

Sempre molto alto fu il contributo di sangue versato dai figli della “Nunziatella” in tutti i conflitti e tante le prestigiose onorificenze loro attribuite: 38 medaglie d’oro, 490 d’argento, 414 di bronzo al Valor Militare; 1 medaglia d’oro al Valor Civile. Tante le importantissime cariche da loro ricoperte: 18 Ministri, 14 Senatori, 14 Deputati, 4 Presidenti del Consiglio, 1 Presidente Corte Costituzionale, il I° Presidente Nazionale Antimafia, un candidato al Premio Nobel, un premio Oscar. E ancora: 2 Capi di Stato Maggiore della Difesa, 2 dell’Esercito, 2 della Marina ed 1 dell’Aeronautica, 3 Comandanti dell’Arma di Finanza, 2 Comandanti dell’Arma dei Carabinieri e 14 Vicecomandanti, 4 Dirigenti Generali dei Servizi di Informazione. Molti altri ancora sono famosi nei più disparati campi, dallo spettacolo alla alta finanza, dalle docenze universitarie alle grandi costruzioni, dal design automobilistico a dirigenze di prestigiose aziende e a brillanti carriere militari. I più blasonati: Vittorio Emanuele III° Re d’Italia e Amedeo Duca d’Aosta. Anche l’allievo Vittorio Emanuele di Savoia come l’allievo Amedeo di Savoia-Aosta, allora come oggi e come gli allievi prima di loro, si alzava ogni mattina all’alba al suono della tromba per iniziare la faticosa giornata fatta di ordine e disciplina, corse e adunate, studio e addestramento ginnico e militare; poco il tempo per rilassarsi, poche le ore di libera uscita! 

 

Eppure allora come oggi,

ogni anno sono migliaia le domande per partecipare al concorso di ingresso 

alla Scuola che, dopo una severa selezione, apre le porte 

a circa 90 giovani quindicenni vogliosi di crescere.

 

Tre anni di Liceo Classico o Scientifico, da trascorrere insieme nelle aule, nelle camerate, nelle palestre, dando il meglio di sé nello studio, in ogni disciplina sportiva praticata e in ogni addestramento militare. Così sino alla “Maturità”, il bivio della scelta: proseguire con la carriera militare o dedicarsi ad attività professionali in ambito civile? Scelte senz’altro impegnative ma effettuate in piena consapevolezza, dopo i tre anni trascorsi alla Scuola. Scuola che dall’ 8 Settembre 2009, dopo anni di indecisioni, aderisce anch’essa alle “quote rosa” concedendo l’ingresso al gentil sesso. Quell’anno superarono le prove di ammissione le prime 13 allieve, prime di una crescente schiera.

 

Il 22 Febbraio 2012 l’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo dichiarava 

la Scuola Militare Nunziatella “Patrimonio storico e culturale 

dei Paesi del Mediterraneo”.

 

Alessandro-Montone_storia
logo
nunziatella_esterno

un’eccellenza del Sud e futura eccellenza in Europa!

scuola_miltare
simbolo1