800 ANNI DUOMO DI COSENZA di Mons. Francesco Nolè e Don Luca Perri Parroco della Cattedrale – Numero 15 – Ottobre 2019

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800 ANNI DUOMO        DI COSENZA 

 

vivrà un momento altamente significativo per la sua storia, giacché in quell’anno celebrerà l’Ottavo Centenario della dedicazione della Cattedrale di Cosenza, dedicata alla Vergine Maria Assunta in Cielo. 

 

 

La Diocesi, a partire dall’anno in corso, si sta preparando a ricordare e celebrare tale felice ricorrenza richiamando e sottolineando il significato religioso e la presenza testimoniale che ancora suggella e conserva il valore e la funzione della Chiesa Cattedrale nel tessuto civile e religioso della città e della terra dei Bruzi.  

 

Fare memoria dell’anniversario della consacrazione della Chiesa, che ospita la Cattedra, sarà stimolo a recuperare i legami di comunione in Cristo intorno alla figura del Vescovo e al suo Presbiterio, dei quali ogni Chiesa locale ha bisogno

 

Inoltre la collocazione della Cattedrale nel cuore della città antica di Cosenza deve essere di stimolo ad una rinnovata attenzione 

verso un patrimonio storico artistico,

 

quale il Centro Storico, che non può essere rilegato a periferia o peggio a problema urbano. 

La costruzione dell’attuale Cattedrale è dovuta ad un terremoto che il 24 maggio del 1184 sconvolse Cosenza e la Valle del Crati, procurando vittime e danni ingenti, e provocando la distruzione dell’antica Cattedrale Brutia che precipitò al suolo durante una celebrazione, travolgendo e uccidendo l’arcivescovo Ruffo con il clero e i fedeli.  

 

L’antica città dei Brettii, nota per la sua vivacità culturale, rinacque con lentezza, nonostante il delicato momento politico durante il tumultuoso regno di Tancredi.

Il 30 gennaio del 1222, alla presenza di Federico II, che portò in dono al Capitolo 

della Cattedrale la preziosa Reliquia della Stauroteca, il Legato Pontificio, 

cardinale Nicola di Chiaromonte, vescovo di Tuscolo, 

consacrò la nuova Cattedrale,

 

la cui ricostruzione fu promossa e seguita, dall’arcivescovo Luca Campano, già segretario di Gioacchino da Fiore e abate della Sambucina, il quale impresse nella nuova costruzione forme legate alla regola dell’Ordine Cistercense a cui apparteneva.  

 

Nel corso della storia, i tanti terremoti che sconvolsero la nostra terra, unitamente alla mano dell’uomo, alterarono l’impianto originario duecentesco e, solo

nel XIX secolo, sotto la guida dell’arcivescovo Camillo Sorgente, una serie di importanti restauri,

 

tramite la rimozione della veste barocca con cui nel Settecento era stata rivestita l’intera struttura, hanno restituito all’edificio l’aspetto primitivo.   

 

L’interno si presenta a croce latina, suddivisa in tre navate di otto campate ciascuna con copertura a capriate. Lungo la navata di sinistra, si aprono due cappelle risalenti al XVII-XVIII secolo: la prima dedicata alla Madonna del Pilerio, con l’icona bizantina del XII secolo del tipo Galaktotrophousa (Madonna che allatta il Bambino) alla quale i cosentini sono molto devoti dal 1576, anno della pestilenza da cui la Città fu liberata per l’intervento prodigioso della Vergine Maria; la seconda, appartenente alla Confraternita di Orazione e Morte, dedita alla sepoltura e al culto dei defunti, oggi destinata alla custodia dell’Eucaristia. 

Nella navata di destra si conserva il sarcofago detto di Meleagro, di epoca tardo antica, contenente resti umani appartenenti ad Enrico VII, figlio di Federico II.

La profonda abside, in parte ricostruita nel XIX secolo, ospita l’altare maggiore marmoreo in stile neoromanico e un pregevole crocifisso ligneo del XV secolo, proveniente dalla cappella ius patronato della famiglia Telesio. 

 

Nel transetto, incastonato nella muratura, fa mostra di se il mausoleo di Isabella d’Aragona, moglie di Filippo III d’Angiò, morta nel 1271 nei pressi di Martirano.  Nel suo insieme nobile ed austero, la Cattedrale di Cosenza, seconda per storia in Calabria solo a quella di Gerace, si presenta come il monumento più significativo della Città bruzia di cui rimane ancora un punto vitale per la sua storia di ieri e di oggi. 

 

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L’attuale Chiesa Cattedrale fu, infatti, solennemente inaugurata 

da un Legato Pontificio inviato da Papa Innocenzo III nel 1222 

alla presenza dell’imperatore Federico II di Svevia. 

 

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in collaborazione con 

Don Luca Perri Parroco 

della Cattedrale 

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